Il richiedente protezione internazionale – cittadino della Mauritania – fuggito perché vittima di schiavitù nel Paese, piaga ancora lontana dall’essere eradicata, ha il diritto di asilo in Italia.

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Il Tribunale di Napoli accoglie la domanda di protezione internazionale e riconosce lo status di rifugiato ex art. 8, co. 1, lett. d), d.lgs. 251\2007 per motivi di appartenenza ad un particolare gruppo sociale del richiedente ricorrente, cittadino della Mauritania, essendo fondato ed effettivo il periculum persecutionis di riduzione alla schiavitù lavorativa in caso di rimpatrio.

Nonostante il tentativo di fuga interno del Paese, la permanenza in Mauritania lo espone comunque al pericolo di schiavitù lavorativa, data la mancanza di una tutela reale dello Stato e la radicata cultura della schiavitù anche tra la popolazione civile, che non gli ha lasciato altra scelta che l’espatrio. Informazioni fornite dal richiedente, contrariamente a quanto sostenuto dalla Commissione, non sono né illogiche né contraddittorie ed anzi, ne confermano la credibilità intrinseca.

La schiavitù lavorativa è una “storia comune” a moltissime persone in Mauritana: Si tratta di persone la cui storia è, di fatto ed ancora, “immutabile”, nel senso che esse non sono in grado di uscire dalla situazione di schiavitù per propria decisione o scelta, perché non possono ricevere protezione dallo Stato di appartenenza che, secondo le fonti (U.S. Department of State, 2018 Country Reports on Human Rights Practices: Mauritania, 13 marzo 2019, https://www.state.gov/reports/2018-country-reports-on-human-rights-practices/mauritania/
2 USDOS – US Department of State: 2021 Country Report on Human Rights Practices: Mauritania, 12 aprile 2022, https://www.state.gov/reports/2021-country-reports-on-human-rights-practices/mauritania/), nonostante abbia reso tale pratica illegale con apposita legge, non è in grado di governare e sradicare il fenomeno efficacemente, ponendo in essere quelle misure effettive per eliminare la schiavitù dal sistema sociale, da un lato, e diffondere una cultura di rispetto dell’altrui libertà, dall’altro. Secondo le Fonti analizzate nell’esercizio dei poteri d’ufficio devoluti al Giudice nella materia, infatti, la questione della schiavitù in Mauritana, sebbene sia stata affrontata formalmente dallo Stato che legge, non è stata ancora risolta efficacemente, risultando essere tutt’ora una piaga che affligge diversa parte della popolazione.

Tribunale di Napoli, Sezione specializzata in materia di immigrazione, decreto n. cronol. 641/2023 del 30.01.2023.

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